lunedì 22 aprile 2013

Io sto di qua, gli Italiani stanno di là

Oggi, due giorni dopo lo scempio(*) che si è compiuto rieleggendo Giorgio Napolitano sono giunto alla conclusione che non c'è compatibilità morale e mentale tra me ed il resto delle persone che ancora una volta hanno premiato il solito, vecchio sistema clientelare che vede nella sua massima espressione nei partiti così come li conosciamo.
(*)Fassino e Rodotà su Repubblica

Il risultato elettorale in Friuli, mi fa male, non tanto per la percentuale che alcuni mesi fa mi avrebbe fatto brindare ma perchè dimostra chiaramente ed inequivocabilmente che gli italiani NON vogliono cambiare, NON vogliono ascoltare, NON vogliono anteporre il bene pubblico a bene proprio.
Mi chiedo se quel 80% che ieri e oggi hanno votato per il PDDL hanno mai seguito un consiglio comunale, una discussione letto mai un atto.

Forse si, forse è giusto così, ma dopo quanto successo in questi giorni proprio non lo capisco e mi viene voglia di tornare ad occuparmi della "pulizia" del pianerottolo di casa mia.


2 commenti:

antonio ha detto...

A chi parla di «debacle del M5S», di «calo del M5S», cadendo in trionfalismi strumentali, faccio semplicemente notare che quando si è votato alle politiche del 2013, parallelamente si tenevano le Regionali in Lombardia, Molise e Lazio.

Politiche Lazio 2013: 27,5% al M5S.
Regionali Lazio 2013: 20,2% al candidato del M5S; 16,4% al M5S.

Politiche Lombardia 2013: 20% al M5S.
Regionali Lombardia 2013: 13,6% alla candidata del M5S; 14,3% al M5S.

Politiche Molise 2013: 32,1% al M5S (primo partito e prima coalizione).
Regionali Molise 2013: 16,75% al candidato del M5S; 12,2% al M5S.

Non c'è, quindi, nessuno calo del M5S.

Ora, io capisco che ci si debba rinchiudere in false speranze per non cadere nella depressione e capisco anche che, ormai, le uniche soddisfazioni rimaste derivino dalle disgrazie altrui, ma non è strumentalizzando un esito elettorale (facendo finta di non sapere che tra politiche e regionali vi è una differenza abissale, considerando tutte le variabili) o citando Grillo («Preparatevi alla prima regione a 5 Stelle», che fa il pari con «lo smacchiamo» e il «Berlusconi lo vedo con il binocolo» di Bersani) per ridicolizzarlo che si riuscirà a risultare alternativi al M5S. Specie se poi per «governo del cambiamento» e «alternativa» s'intendono Marini, Napolitano e l'inciucio con il Pdl.

RedR ha detto...

Dal punto di vista numerico hai perfettamente ragione, ma dal punto di vista emozionale, questo weekend è molto differente da quello in cui si è votato per le politiche.